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Made in Italy: Ermenegildo Zegna, 100 anni di imprenditorialità, cultura ed eccellenza


Ermenegildo Zegna. Un secolo di storia italiana, di cultura, di imprenditorialita', di eccellenza e unicita'. La storica azienda celebra il centenario con una serie di iniziative, progetti speciali e una mostra aperta al pubblico a Trivero e poi alla Triennale di Milano dal titolo 'Ermenegildo Zegna. Dalla Fabbrica del Tessuto alla Fabbrica dello Stile' ideata in collaborazione con l'archivio di casa Zegna. L'esposizione propone, in chiave contemporanea un escursus storico della griffe. Da lanificio tessile a confezionista di abiti finiti fino a marchio globale del lusso attraverso fotografie storiche, testi tratti da riviste dell'epoca, tra cui la descrizione del lanificio 'antico' redatta da Ermenegildo Zegna accanto ad un breve filmato dell'Istituto Luce. Come scrive una nota della Fondazione Zegna, ''per Ermenegildo Zegna il laboratorio artiginale del passato, dove le macchine agivano mosse dalla costante e vitale maestria della mano dell'uomo e dalla forza di acqua e fuoco, era la massima spettacolarizzazione di quell'arte biellese del tessere che - si legge ancora nella nota - anche in tempi successivi, con il progresso tecnologico e la sempre maggiore automazione, avrebbe continuato a mantenere intatto il suo fascino sapiente e discreto''. Un'avventura cominciata nella seconda meta' dell'Ottocento a Trivero, nelle Alpi biellesi, quando Angelo Zegna, di professione orologiaio, decide di aprire un laboratorio tessile. Ma sara' solo l'ultimo dei suoi 10 figli, Ermenegildo, a prendere in mano l'attivita' che in pochi anni diventera' una della realta' piu' dinamiche dell'imprenditoria italiana, contribuendo negli anni all'evoluzione di uno stile inimitabile, sempre legato alle proprie origini, ambasciatore del made in Italy nel mondo. Nel 1910 viene fondato il lanificio Biella. L'obiettivo era quello di produrre tessuti di alta qualita' ma solo per capi maschili selezionando le materie prime , importandole dall'Australia e dal Sud Africa, mentre i macchinari utilizzati provenivano dalla Gran Bretagna, paese concorrente. Intorno agli anni '60 e' la seconda generazione che prende in mano il timone dell'azienda di famiglia. Angelo e Aldo subentrano al padre. Nuova linfa vitale, nuove strategie. Nel 1968 apre a Novara il primo stabilimento per la confezione di pantaloni, cappotti e giacche, 'Ermenegildo Zegna' debutta all'estero, mentre nascono nuove linee di abbigliamento sportivo e accessori. Solo nel 1972 gli abiti vengono confezionati 'su misura'. Negli anni '80 la filiera Zegna apre i primi negozi monomarca. A Parigi nel 1980, a Milano nel 1985. Oggi sono oltre 500, di cui circa la meta' di diretta proprieta' dell'azienda. Sempre piu' forte sul mercato e grazie ad importanti acquisizioni, il gruppo Zegna diversifica il proprio impero stringendo importanti e strategiche joint-venture.

L'anniversario dello storico marchio e' anche l'occasione per conoscere i molteplici progetti ambientali e filantropici della Fondazione Zegna, fondata nel 2000 per il miglioramento della qualita' della vita dell'uomo accanto alle numerose collaborazioni del gruppo con i grandi maestri dell'arte e dell'architettura come l'archi -star delle maison Fendi, Chanel, Vuitton, Peter Marino, che ha firmato i nuovi negozi Zegna nel mondo, Antonio Citterio per il nuovo Headquarters di Milano. Ed a proposito di Peter Marino, l'amministratore delegato del gruppo, Ermenegildo Zegna, aveva dichiarato, dopo aver firmato l'accordo di collaborazione: ''Attraverso la valorozzazione della nostra storia italiana di industria familiare e di stile sartoriale, Peter Marino si impegna -aveva annunciato - ad imprimere una forte personalita' ai nostri negozi, creando una sintesi originale tra spazi di vendita e ospitalita' al cliente. Ogni brand avra' una sua particolare collocazione evocando stili e funzioni di una casa Zegna ideale''. A disposizione del pubblico anche l'archivio storico d'impresa e 'HabitusZegna', una serie di installazioni permanenti realizzate da Cittadellarte- Fondazione Pistoletto. ''C'e' sempre stato un profondo legame con il territorio da parte della famiglia Zegna - ha dichiarato il conduttore tv Massimo Giletti, anche lui di origini biellesi efiglio di un industriale tessile, per anni testimonial del marchio- Con orgoglio vedo la nuova generazione con Gildo e Paolo al posto di comando. Nonostante la crisi che ha investito molti settori dell'economia, sono risuciti a guidare con saggezza, fermezza, intelligenza il gruppo con straordinari successi anche in ambito internazionale. Non dimentichiamo che nella famiglia Zegna ci sono anche due donne, Angela e Renata, apparentemente sempre in ombra - ha proseguito Giletti - ma attive soprattutto in ambiti di solidarieta'''. ''Ricordo la loro partecipazione a Telethon, qualche anno fa, con una cifra non indifferente - ha proseguito - Entrambe chiesero di seguire il progetto assumendosene in parte le responsabilita'''.Ma i Zegna rappresentano anche un matrimonio riuscito tra territorio e impresa, mecenatismo culturale e ambientale, investimenti, spirito di gruppo, forza rigenerante della famiglia. ''La famiglia Zegna ci ha insegnato che le radici, nella storia di ogni singolo individuo, sono fondamentali. Punto di riferimento, ma anche spinta aggregativa, tra i veri membri del gruppo. E' quello che sta accadendo con Gildo, Paolo, Anna, Renato come i loro predecessori, padri di quel mecenatismo che sempre dato straordinari frutto alla nostra terra. Ancora vivibili, percorribili, visitabili''. Sin dall'inizio della fondazione del lanificio, in quel lontano 1910, Ermenegildo Zegna aveva sempre auspicato che la produttivita' non fosse mai disgiunta dalla salvaguardia dell'ambiente, che le opere industriali fossero sempre affiancate da importanti opere socio- assistenziali e turistico ambientali.

Un'eredita' trasmessa alla quarta generazione dei Zegna che hanno voluto capitalizzare il bagaglio storico e culturale del loro patriarca creando a Trivero 'Casa Zegna', nuovo polo di aggregazione cultuale e sede dell'archivio storico contenente, tra l'altro, preziosi campionari di tessuti (10mila tessuti in 600mila varianti), disegni, bozze di campionario. 'Casa Zegna' e' stata realizzata all'interno di un edificio degli anni '30 accanto al Lanificio Ermenegildo Zegna, affidato all'architetto Gianmaria Beretta che ha ripensato gli interni integrando una suggestiva serra di Pietro Porcinai, rivisitata da Paolo Pejrone. Per festeggiare i primi 100 anni l'azienda biellese ha raccolto la propria storia in uno splendido volume, edito da Skira, 'Ermenegildo Zegna. Cento anni di tessuti, innovazione, qualita' e stile'. Diviso in quattro sezioni (la Mente, la Mano, lo Stile, l'Ambiente) il prezioso volume ripercorre, con le foto di Mimmo Jodice e Mattias Klum, la storia di una delle grandi famiglie dell'imprenditoria italiana. Dal fondatore del Lanificio, Ermenegildo Zegna, descritto come un ''uomo serio, forte, elegante, senza fronzoli determinato ad unire nel suo progetto, che precorreva i tempi, l'etica del lavoro con quella del rispetto per l'ambiente''. Dopo Ermenegildo e' la volta di Aldo e Angelo, i figli. Dopo la guerra i due giovani industriali proseguono nella modernizzazione e internazionalizzazione del gruppo e aggiungono alla produzione di tessuti le collezioni di abiti pret-a'-porter. Oggi la storica griffe e' nella mani salde di Gildo e Paolo, rispettivamente amministratore delegato e presidente del gruppo. Oltre 7mila dipendenti in tutto il mondo, 550 negozi in 86 paesi. Dopo il saggio sulla manualita' affidato a D.T. Max, penna del New Yorker, una capitolo dedicato all'evoluzione dello stile del marchio Zegna firmato da Suzy Menkes, reporter e redattrice di moda per la rivista internazionale Herald Tribune. Esclusivita', qualita', leggerezza, sono questi i segni distintivi dell'abito Zegna per uomini che non vogliono rinunciare all'eleganza. Nell'ultima parte del testo il guru dell'arte povera, Michelangelo Pistoletto dialoga con Anna Zegna. Dal rapporto identitario con l'ambiente, le montagne, i boschi e l'acqua, incarnato nell'Oasi Zegna, fino alla Fondazione Zegna, voluta dalla famiglia, per portare avanti l'opera de fondatore. ''Celebriamo i cento anni dalla fondazionre della nostra azienda - ha dichiarato Zegna - Ma il nostro sguardo e' rivolto oggi al futuro. Il nostro compito e' di continuare ad essere sinonimo di eccellenza e qualita' italiana nel mondo. Questa e' l'eredita' che ci ha lasciato nostro nonno Ermenegildo. Sapienza artiginale, imprenditorialita' - ha aggiunto - e fedelta' a valori etici. Famiglie forti fanno imprese forti - ha concluso - E imprese forti fanno famiglie forti''. Ed a proposito dell'Oasi Zegna si tratta del primo esempio di mecenatismo ambientale. Obiettivo principale la tutela e la valorizazione del territorio. 'Comunica' con i visitatori attraverso un innovativo sistema segnaletico di 'alfabeto visivo' descrivendo animali, piante, minerali che popolano la regione, illustrando la storia locale, trasmettendo ai visitatori una maggiore conoscenza e un concreto rispetto della natura. (Adnkronos)