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Le pile del futuro si ottengono dai virus


Spruzzati sul dispositivo che devono alimentare, dai vestiti ai cellulari


Le batterie del futuro potrebbero essere costituite da minuscoli virus 'spruzzati' sul dispositivo che devono alimentare, dai vestiti ai cellulari. Lo affermano due ricerche presentate in questi giorni, una del Mit e una dell'università del Maryland, in cui microrganismi non pericolosi sono stati usati per costruire le parti fondamentali di una pila.

Per il loro studio, presentato al meeting dell'American Chemical Society, i ricercatori del Mit hanno usato un virus chiamato M13, che infetta soltanto i batteri. Con alcune modifiche genetiche, il microrganismo incorpora i metalli necessari a diventare un perfetto catodo, il polo positivo della pila, che può quindi essere utilizzato per formare una batteria leggera e che funziona a temperatura ambiente.

In futuro film sottili creati con questi virus potrebbero essere incorporati nei tessuti o nei dispositivi, fornendo energia. Dall'altro lato di una futura pila a virus ci potrebbe essere l'anodo realizzato dall'università del Maryland: in questo caso è stato utilizzato il virus del mosaico del tabacco, che come testimonia l'articolo su Acs nano è stato modificato per creare un elettrodo di silicio: "Per ora il procedimento avviene solo in laboratorio - spiega James Culver, uno degli autori - ma in futuro pensiamo di far crescere i virus modificati direttamente nei campi, in modo da rendere il processo più economico".