Cinque secoli di storia di una delle piu' importanti manifatture europee dell'antichita', centro di produzione di Firenze durante tutto il Rinascimento: è il nuovo Museo della Ceramica a Montelupo Fiorentino, alle porte del capoluogo toscano, che attraverso la sua straordinaria collezione di oltre cinquemila maioliche provenienti da scavo rappresenta il frutto di 33 anni di attivita' archeologica. La direzione del museo, unico al mondo e, nel suo genere, uno dei piu' importanti musei italiani ed europei, e' affidata a Fausto Berti, storico e archeologo medievalista, direttore dal 1982 degli scavi e dei precedenti musei. Il Museo della Ceramica fa parte del sistema museale denominato ''Museo Montelupo'' che include anche il Museo Archeologico e le aree della villa romana del Vergigno, degli scavi etruschi di Montereggi e dell'insediamento dell'eta' del bronzo di Bibbiani. E' un museo che i suoi promotori definiscono ''dinamico'' perche' basato su un'attivita' di ricerca e di scavo che restituisce sempre nuovi materiali.
Fanno parte della collezione anche alcune maioliche frutto di donazioni o acquisizioni come il celebre Rosso di Montelupo: un bacile, datato 1509, decorato a grottesche su fondo giallo e rosso, appartenuto alla collezione Rothschild di Parigi. Un capolavoro assoluto della maiolica rinascimentale italiana che prende il nome dal particolare pigmento rosso usato nella decorazione, la cui composizione e' ancora oggi un mistero. La storia singolare di questo museo inizia nel 1973, quando fu casualmente scoperto, nella zona antica del castello, un grande pozzo idrico, abbandonato da secoli, colmo di un'enorme quantita' di scarti di fornace. Realizzato secondo innovativi criteri museografici ed allestitivi in un edificio degli anni Trenta del Novecento, oggetto di un'importante ristrutturazione architettonica, il Museo e' articolato su tre piani per una superficie totale di 2.100 metri quadri, di cui 1.500 a spazio espositivo.
Nel nuovo museo saranno visibili al pubblico, secondo un ordine cronologico e tipologico, circa 1.200 maioliche, databili tra la fine del Duecento al Settecento, selezionate tra le 5.550 che costituiscono la collezione. Circa 400 di queste sono inedite e mai esposte prima d'ora. Accanto alle ceramiche furono accolti nel nuovo museo i materiali archeologici ritrovati negli scavi, cosi' che il nome fu modificato in Museo Archeologico e della Ceramica di Montelupo. Circa 15 anni dopo, la necessita' di dar rilievo alle due diverse tematiche e la qualita' e quantita' dei materiali disponibili, hanno spinto il Comune di Montelupo in accordo con la Regione Toscana a dar vita a due musei distinti. A partire dalle prime maioliche arcaiche decorate in verde e bruno, databili dalla fine del Duecento ai primi anni del Quattrocento, il percorso espositivo del museo segue un andamento cronologico. Nell'anno 1406 Firenze conquista Pisa. Da quel momento l'Arno diviene la principale via di trasporto delle merci e Montelupo, posizionata lungo il fiume, diviene il centro di produzione della ceramica per Firenze. (Adnkronos)
Fanno parte della collezione anche alcune maioliche frutto di donazioni o acquisizioni come il celebre Rosso di Montelupo: un bacile, datato 1509, decorato a grottesche su fondo giallo e rosso, appartenuto alla collezione Rothschild di Parigi. Un capolavoro assoluto della maiolica rinascimentale italiana che prende il nome dal particolare pigmento rosso usato nella decorazione, la cui composizione e' ancora oggi un mistero. La storia singolare di questo museo inizia nel 1973, quando fu casualmente scoperto, nella zona antica del castello, un grande pozzo idrico, abbandonato da secoli, colmo di un'enorme quantita' di scarti di fornace. Realizzato secondo innovativi criteri museografici ed allestitivi in un edificio degli anni Trenta del Novecento, oggetto di un'importante ristrutturazione architettonica, il Museo e' articolato su tre piani per una superficie totale di 2.100 metri quadri, di cui 1.500 a spazio espositivo.
Nel nuovo museo saranno visibili al pubblico, secondo un ordine cronologico e tipologico, circa 1.200 maioliche, databili tra la fine del Duecento al Settecento, selezionate tra le 5.550 che costituiscono la collezione. Circa 400 di queste sono inedite e mai esposte prima d'ora. Accanto alle ceramiche furono accolti nel nuovo museo i materiali archeologici ritrovati negli scavi, cosi' che il nome fu modificato in Museo Archeologico e della Ceramica di Montelupo. Circa 15 anni dopo, la necessita' di dar rilievo alle due diverse tematiche e la qualita' e quantita' dei materiali disponibili, hanno spinto il Comune di Montelupo in accordo con la Regione Toscana a dar vita a due musei distinti. A partire dalle prime maioliche arcaiche decorate in verde e bruno, databili dalla fine del Duecento ai primi anni del Quattrocento, il percorso espositivo del museo segue un andamento cronologico. Nell'anno 1406 Firenze conquista Pisa. Da quel momento l'Arno diviene la principale via di trasporto delle merci e Montelupo, posizionata lungo il fiume, diviene il centro di produzione della ceramica per Firenze. (Adnkronos)