Capelli cotonati, lisci, cortissimi, taglio alla 'garcon', lunghi, arricciati, con torchon d'oro o mossi da leggere onde, trattenuti da preziosi de'cor, nascosti da voile. I capelli simbolo di una societa', di un mondo in evoluzione, specchio dei tempi, dei mutamenti sociali con un regista d'eccezione, Sergio Valente, hair stylist di fama internazionale, da 50 anni al servizio delle donne e della bellezza. Il suo atelier di via Condotti punto di incontro, luogo di approdo delle ladies piu' aristocratiche e sofisticate. Soraya, Lee Radzwill, sorella di Jacky Kennedy, le principesse Ira von Furstenberg e piu' tardi Vittoria Odescalchi, Christine Theodoli e Dalma Saint-Just accanto a celebri attrici e star di Hollywwod. Tra queste, Rosanna Schiaffino, Sylvia Koscina, Ornella Vanoni, Florinda Bolkan e Carol Alt, Romy Schneider e Rina Morelli, Andrea Strelher e Valentina Cortese, ma anche Brook Shield, Catherine Deneuve, Silvana Mangano, le star della canzone Shirley Verret, Raina Kabaivanska, Renata Scotto, Katia Ricciarelli, la signora della moda Diana Vreeland, Sharon Stone, Maryl Strep, Ellen Mirren, Charlitze Theron, le top model piu' acclamate. Ludina Barzini, Carla Bruni- Tedeschi oggi signora Sarkozy, Cindy Crawford, Claudia Schiffer, Helena Christensen. Sergio Valente in tutti questi anni e' stato consigliere attento e temuto. Ha decretato mode, lanciato stili e tendenze, sempre al passo con i tempi. ''Istantanee di un Roma che purtroppo oggi non esiste piu' - ha raccontato il noto hair stylist- Quando ho cominciato, accanto al mio maestro Filippo, ricordo che in via Condotti c'erano solo donne molto belle, molto eleganti, indossavano tutte abiti haute couture, anche di giorno, con una attenzione particolare ai capelli.
Ma il mondo cambia e non si puo' guardare sempre al passato''. Eppure Sergio Valente ha trascritto, forse inconsapevolmente, una storia tutta al femminile partendo proprio dai capelli e dalle acconciature. I tagli geometrici di Audrey Hepburn, indimenticabile protagonista di 'Vacanze romane' accanto a Gregory Peck, di Anouk Aime' e Elsa Martinelli. Le prime cotonature, i rolli, le lacche, i cerchietti, le punte all'infuori, le prime permanenti, i capelli lisci sempre stirati con la piastra, i tagli scalati, i toupet. ''Anche fino a quattro, cinque - ha ricordato sorridendo Sergio Valente- Pettinature complesse, articolate, supercostruite. Forse oggi non sarebbe possibile sfoggiarle. Non ci sono piu' le occasioni. Del resto e' anche cambiata la vita delle donne. Piu' dinamica, oggi, rispetto al passato. Anche la moda ha subito contracolpi. Essenziale, pulita, rigorosa, lontana dalle sovrastrutture. Come i capelli. Oggi si guarda al taglio, alla purezza. E non dimentichiamo il colore. Il piu' naturale possibile''. Sergio Valente ha ricordato ancora che oggi la donna ha bisogno di praticita' e comodita'. ''Rispetto al passato bando alle scalature e alle cotonature, tipo Farrah Fawcett, ai boccoli e alle estention - ha sottolineato ancora Valente dal suo buen retiro di Fregene -Lo ripeto, il taglio della donna moderna deve essere essenziale. Nessun orpello, ricercato, ma con stile''. Ma Sergio Valente e' anche haute couture. Dagli anni '60 sino ad oggi ha collaborato con i piu' grandi stilisti. Valentino, Capucci, Sorelle Fontana, Riva, Gattinoni, Curiel, Lancetti, Galitzine, Karl Lagerlfeld, le sorelle Fendi, Laura Biagiotti, Oscar della Renta, Carolina Herrera, ha sfilato a piazza di Spagna a 'Donna sotto le stelle', ha creato le 'coiffures' di alcune tra le star delle passerelle. Da Carla Bruni-Sarkozy a Claudia Schiffer, da Helena Christensen a Cindy Crawford. ''Si lavorava in tandem con i grandi couturier. Esperienze entusiasmanti, elettrizzanti - ha ricordato - Misuravi al tua professione e la tua professionalita' con l'arte e l' haute couture allo stato puro, che e' sogno, magia, fantasia, follia, meraviglioso delirio''.
''Un lavoro diverso, naturalmente, da quello che si svolgeva in atelier - ha proseguito ancora Valente - Anche se a volte le contaminazioni erano possibili, necessarie. Alla base uno stesso lavoro - ha proseguito - Sono un artigiano che manipola quotidianamente i suoi strumenti, i capelli. Materia plasmabile, modellabile, flessibile, imprevedibile. Con la quale mi piace giocare, creare, inventare''. E' quello che e' sempre accaduto con la moda. ''Le indossatrice, un tempo - ha spiegato ancora Sergio Valente - erano involontarie testimonial di nuovi tagli, di nuove fogge, di nuovi colori. Le donne la mattina indossavano i cappelli, ma la sera potevano osare''. ''Spesso le passerelle diventavano teatro di ogni possibile sperimentazione. Protagonista sempre la donna, la femminilita', come negli abiti firmati Valentino. Titolare di una grazia che il vestito aumentava, sempre assecondato da una giusta pettinatura''. Cavaliere della Repubblica, insignito di prestigiosi riconoscimenti Sergio Valente, oggi nel nuovo atelier di via del Babuino, non ha mai abbandonato, nel corso della sua lunga carriera, l' impegno nel sociale. Ha creato l'annuale appuntamento con la solidarieta' grazie al 'Natale dei cento Alberi d'Autore', all''Arte nell'uovo di Pasqua', ha istituito nel 2000 il Premio Sergio Valente a sostegno dei giovani hair stylist, con un sogno nel cassetto. ''Istituire una scuola professionale che dia realmente la possibilita', non solo di imparare un mestiere - ha spiegato ancora Sergio Valente - ma di trovare sbocchi lavorativi con il sostegno e l'attenzione di maestri in grado di captare vocazioni e passioni. E' quello che e' accaduto a me con Filippo, 50 anni fa. La scoperta di una professione, di un'arte sempre al servizio della donna e della femminilita'''. (Adnkronos)