“Tutte le battaglie di Beppe Grillo” (Tea) racconta un percorso di due anni di vittorie e sconfitte nell'Italia del terzo millennio e della seconda Repubblica. Pagine di denunce, querele, abbandoni dell'avversario, con storie e protagonisti, insieme ai post 2006 del blog e alle vignette di Vauro. Sono presenti anche una guida a www.beppegrillo.it e il glossario della blogosfera.
Come afferma Beppe Grillo: "Combattere una battaglia e' bello. Che si perda o che si vinca rimane il gusto di averci provato. Stare a guardare le porcherie della vita che ci scorrono accanto e non fare nulla, non dire nulla, e' avvilente. Toglie linfa al nostro organismo. Diventiamo un po' piu' verdi, un po' piu' grigi, un po' piu' neri, assumiamo i colori di una televisione disturbata. E qualche volta saltiamo. Spariamo al vicino di casa. Facciamo a pezzi la famiglia. Buttiamo massi da un ponte autostradale. E' l'autorepressione che ci lavora dentro. Giorno dopo giorno. Telegiornale dopo telegiornale. Le battaglie e' meglio vincerle, certo, ma per farlo bisogna impegnarsi un secondo in piu' dell'avversario. Vivere per quel secondo in piu' e' l'obiettivo del cittadino combattente".
E sottolinea l'autore: "In questi anni ho combattuto piu' battaglie del generale Patton nella seconda guerra mondiale. Per Patton era piu' facile, lui doveva solo affrontare i nazisti e avanzare verso est. In Italia e' piu' complicato, i nemici sono inestricabili, cosi' integrati con la realta' da confondersi con essa." (Adnkronos)
Come afferma Beppe Grillo: "Combattere una battaglia e' bello. Che si perda o che si vinca rimane il gusto di averci provato. Stare a guardare le porcherie della vita che ci scorrono accanto e non fare nulla, non dire nulla, e' avvilente. Toglie linfa al nostro organismo. Diventiamo un po' piu' verdi, un po' piu' grigi, un po' piu' neri, assumiamo i colori di una televisione disturbata. E qualche volta saltiamo. Spariamo al vicino di casa. Facciamo a pezzi la famiglia. Buttiamo massi da un ponte autostradale. E' l'autorepressione che ci lavora dentro. Giorno dopo giorno. Telegiornale dopo telegiornale. Le battaglie e' meglio vincerle, certo, ma per farlo bisogna impegnarsi un secondo in piu' dell'avversario. Vivere per quel secondo in piu' e' l'obiettivo del cittadino combattente".
E sottolinea l'autore: "In questi anni ho combattuto piu' battaglie del generale Patton nella seconda guerra mondiale. Per Patton era piu' facile, lui doveva solo affrontare i nazisti e avanzare verso est. In Italia e' piu' complicato, i nemici sono inestricabili, cosi' integrati con la realta' da confondersi con essa." (Adnkronos)