A causa delle regole piu' rigide. Male invece i fiumi
BRUXELLES - Il mare europeo e' in buona salute. Le acque continuano ad essere di soddisfacente qualita': oltre il 92% dei siti di balneazione lungo le coste e piu' del 90% per quelli in riva a fiumi o laghi rispettano i requisiti minimi richiesti dall'Europa.
I dati, relativi al 2010, sono tuttavia in leggera diminuzione rispetto all'anno precedente. Dalla mappa disegnata in base ai dati forniti dagli stessi Stati membri, le acque costiere di Cipro sono risultate al top con un 100% anche quando si prendono in esame i criteri piu' rigorosi. A seguire quelle della Croazia (97,3%), di Malta (95,4%) e della Grecia (94,2%).
L'Italia, con un 77,2% di acque costiere che rispettano le norme piu' rigide, si piazza poco sotto la media Ue (79,5%). Nel Mediterraneo, va peggio la Francia con un 68,1% di siti che rispettano i requisiti piu' rigorosi. Il nostro Paese, tuttavia, conta di gran lunga il maggior numero di aree balneabili rispetto a tutti gli altri Paesi europei, superando i cinquemila siti.
Secondo le tabelle pubblicate nel rapporto, in Italia, inoltre, 57 siti balneari non sono risultati conformi ai requisiti minimi (1,2% del totale). Ma in Italia, aveva gia' spiegato lo scorso anno Bruxelles, l'immagine tiene conto di tutta la costa, quindi compreso le aree industriali e quelle portuali, mentre negli altri Stati il monitoraggio interessa solo le spiagge per i bagnanti.
Inoltre, nel 2010 solo 33 siti balneabili costieri sono stati chiusi temporaneamente durante la stagione 2010 rispetto ai piu' di 300 dell'anno precedente. In generale, la qualita' delle acque di balneazione costiere in Europa e' leggermente peggiorata con un calo del rispetto dei valori obbligatori pari al 3,5%, mentre per i requisiti piu' stringenti la diminuzione e' stata del 9,5%.
Valori in calo anche per la qualita' delle acque in riva a fiumi o laghi, con una diminuzione del 10,2% per quanto riguarda le regole piu' rigide, anche se il rispetto dei valori obbligatori e' rimasto stabile. Particolarmente problematica viene descritta la situazione dei fiumi, con solo il 25% delle acque che hanno superato l'esame piu' rigido.
Dal commissario Ue all'ambiente, Janez Potocnik, e' arrivato un pressante invito agli Stati membri a compiere ulteriori miglioramenti per recuperare la lieve flessione rispetto all'anno precedente. ''L'acqua pulita e' una risorsa inestimabile'', ha sottolineato.
BRUXELLES - Il mare europeo e' in buona salute. Le acque continuano ad essere di soddisfacente qualita': oltre il 92% dei siti di balneazione lungo le coste e piu' del 90% per quelli in riva a fiumi o laghi rispettano i requisiti minimi richiesti dall'Europa.
I dati, relativi al 2010, sono tuttavia in leggera diminuzione rispetto all'anno precedente. Dalla mappa disegnata in base ai dati forniti dagli stessi Stati membri, le acque costiere di Cipro sono risultate al top con un 100% anche quando si prendono in esame i criteri piu' rigorosi. A seguire quelle della Croazia (97,3%), di Malta (95,4%) e della Grecia (94,2%).
L'Italia, con un 77,2% di acque costiere che rispettano le norme piu' rigide, si piazza poco sotto la media Ue (79,5%). Nel Mediterraneo, va peggio la Francia con un 68,1% di siti che rispettano i requisiti piu' rigorosi. Il nostro Paese, tuttavia, conta di gran lunga il maggior numero di aree balneabili rispetto a tutti gli altri Paesi europei, superando i cinquemila siti.
Secondo le tabelle pubblicate nel rapporto, in Italia, inoltre, 57 siti balneari non sono risultati conformi ai requisiti minimi (1,2% del totale). Ma in Italia, aveva gia' spiegato lo scorso anno Bruxelles, l'immagine tiene conto di tutta la costa, quindi compreso le aree industriali e quelle portuali, mentre negli altri Stati il monitoraggio interessa solo le spiagge per i bagnanti.
Inoltre, nel 2010 solo 33 siti balneabili costieri sono stati chiusi temporaneamente durante la stagione 2010 rispetto ai piu' di 300 dell'anno precedente. In generale, la qualita' delle acque di balneazione costiere in Europa e' leggermente peggiorata con un calo del rispetto dei valori obbligatori pari al 3,5%, mentre per i requisiti piu' stringenti la diminuzione e' stata del 9,5%.
Valori in calo anche per la qualita' delle acque in riva a fiumi o laghi, con una diminuzione del 10,2% per quanto riguarda le regole piu' rigide, anche se il rispetto dei valori obbligatori e' rimasto stabile. Particolarmente problematica viene descritta la situazione dei fiumi, con solo il 25% delle acque che hanno superato l'esame piu' rigido.
Dal commissario Ue all'ambiente, Janez Potocnik, e' arrivato un pressante invito agli Stati membri a compiere ulteriori miglioramenti per recuperare la lieve flessione rispetto all'anno precedente. ''L'acqua pulita e' una risorsa inestimabile'', ha sottolineato.