“L'anima di gomma” alla Triennale di Milano: spunta foto con la Monroe
di Alfonso Neri
La foto è un po' ingiallita, ma è una bella scoperta quella fatta dalla Pirelli nel suo archivio storico: ritrae una Marilyn Monroe in piedi, di spalle, che con una torsione si gira verso l'obiettivo e ti guarda sorridente. In questa immagine dimenticata, l'icona sexy del secolo scorso è in spiaggia da sola: appeso al braccio solo uno sgargiante ombrellino rosso a pois bianchi. Addosso solo un costume intero 'Pirelli Revere', in Lastex bianco, un filato che nel 1952 il marchio italiano lanciava con una testimonial di eccezione, ancora agli inizi della carriera, che proprio in quell'anno otteneva la prima copertina su Life. Del Lastex si è perso traccia, di Marilyn no: la sua fotografia è ora esposta tra il molto materiale e il grande lavoro multimediale che compone la mostra 'L'anima di gomma', aperta alla Triennale di Milano per raccontare oltre un secolo di comunicazione pubblicitaria dell'abbigliamento Pirelli. "Perché Pirelli non è stata e non è solo pneumatici", spiega il presidente Marco Tronchetti Provera, che anticipa tra l'altro l'apertura di un nuovo 'flagship store' a Milano delle proposte moda il prossimo autunno. "Impresa e cultura crescono insieme - aggiunge Tronchetti Provera - e questa mostra l'abbiamo voluta impostare su una visione moderna della nostra storia, con l'utilizzo delle tecnologie più attuali".
Accanto a bozzetti e fotografie, tra i molti, di Jeanne e Franco Grignani, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Ugo Mulas, Ermanno Scopinich, sono infatti le installazioni multimediali a raccontare in quattro sale espositive quello che non si sarebbe pensato di trovare in un museo. Le aree sono dedicate al camminare (le suole e i tacchi di gomma), all'abbigliamento (soprabiti e impermeabili), al mare (costumi da bagno e altri prodotti da spiaggia e da acqua) e a Pirelli PZero, il progetto di industrial design applicato all'abbigliamento. "Protagonista - aggiunge Tronchetti Provera, che qualche anno fa volle costituire la Fondazione Pirelli, primo 'motore' della mostra - è chiaramente la gomma che, prendendo la forma di una palla multimediale, guiderà i visitatori lungo tutto il percorso, illustrando le proprietà di un materiale che, lavorato, può diventare pneumatico, filo elastico, tessuto e oggetto. Un materiale 'scoperto' dai Maya già nel 500 Avanti Cristo e che tutt'ora è insostituibile se si vogliono ottenere prodotti di qualità e altissime prestazioni", conclude il presidente della Pirelli. (ANSA)
di Alfonso Neri
La foto è un po' ingiallita, ma è una bella scoperta quella fatta dalla Pirelli nel suo archivio storico: ritrae una Marilyn Monroe in piedi, di spalle, che con una torsione si gira verso l'obiettivo e ti guarda sorridente. In questa immagine dimenticata, l'icona sexy del secolo scorso è in spiaggia da sola: appeso al braccio solo uno sgargiante ombrellino rosso a pois bianchi. Addosso solo un costume intero 'Pirelli Revere', in Lastex bianco, un filato che nel 1952 il marchio italiano lanciava con una testimonial di eccezione, ancora agli inizi della carriera, che proprio in quell'anno otteneva la prima copertina su Life. Del Lastex si è perso traccia, di Marilyn no: la sua fotografia è ora esposta tra il molto materiale e il grande lavoro multimediale che compone la mostra 'L'anima di gomma', aperta alla Triennale di Milano per raccontare oltre un secolo di comunicazione pubblicitaria dell'abbigliamento Pirelli. "Perché Pirelli non è stata e non è solo pneumatici", spiega il presidente Marco Tronchetti Provera, che anticipa tra l'altro l'apertura di un nuovo 'flagship store' a Milano delle proposte moda il prossimo autunno. "Impresa e cultura crescono insieme - aggiunge Tronchetti Provera - e questa mostra l'abbiamo voluta impostare su una visione moderna della nostra storia, con l'utilizzo delle tecnologie più attuali".
Accanto a bozzetti e fotografie, tra i molti, di Jeanne e Franco Grignani, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Ugo Mulas, Ermanno Scopinich, sono infatti le installazioni multimediali a raccontare in quattro sale espositive quello che non si sarebbe pensato di trovare in un museo. Le aree sono dedicate al camminare (le suole e i tacchi di gomma), all'abbigliamento (soprabiti e impermeabili), al mare (costumi da bagno e altri prodotti da spiaggia e da acqua) e a Pirelli PZero, il progetto di industrial design applicato all'abbigliamento. "Protagonista - aggiunge Tronchetti Provera, che qualche anno fa volle costituire la Fondazione Pirelli, primo 'motore' della mostra - è chiaramente la gomma che, prendendo la forma di una palla multimediale, guiderà i visitatori lungo tutto il percorso, illustrando le proprietà di un materiale che, lavorato, può diventare pneumatico, filo elastico, tessuto e oggetto. Un materiale 'scoperto' dai Maya già nel 500 Avanti Cristo e che tutt'ora è insostituibile se si vogliono ottenere prodotti di qualità e altissime prestazioni", conclude il presidente della Pirelli. (ANSA)