E la sfida museale è tutta "rosa"
(Adnkronos) Sfida tutta al femminile domani nella Capitale con l’inaugurazione dei due grandi e attesi musei d’arte contemporanea, il Maxxi e il Macro. Zaha Hadid, ‘mamma’ del Maxxi e irachena ma
vive a Londra con un occhio all’architettura americana, Odile Decq, ‘mamma’ del Macro, e francese e attenta alle tendenze ‘dinamiche’ dell’architettura europea. Le due archistar saranno le protagoniste della lunga giornata di domani, pronte a rispondere alle domande della stampa e a posare davanti ai
flash dei fotografi. Hadid, esponente del decostruttivismo, ha vinto la gara per il Maxxi nel 2001 e nel frattempo ha arricchito il suo curriculum con la vittoria del Premio Pritzker nel 2004, prima donna a vincerlo. Inoltre, nel 2002 vince la competizione internazionale per disegnare il masterplan dei Singapore onenorth e nel 2005 il suo progetto vince la gara per il nuovo Casino della citta di Basilea in Svizzera. Tra i progetti di Hadid in corso in Italia ci sono quello del porto di Salerno, il Museo Betile di Cagliari, il Masterplan e la Torre di Milano Fiera e il Rhegium Waterfront di Reggio Calabria. Diversa l’esperienza della francese Decq, che studia a Parigi con Philippe Boudon e che nel 1980 si associa con Benoit Cornette creando insieme a lui lo studi ODBC dalle loro iniziali. Nel 1996 lo studio viene premiato con un Leone d’Oro alla Biennale d’Architettura di Venezia. Cornette muore nel 1998
in un incidente d’auto in cui la stessa Decq e coinvolta. L’archistar francese e membro dell’Accademia di architettura francese dal 1997, commendatrice dell’ordine delle Arti e delle Lettere dal 2001, cavaliere della Legion d’Onore dal 2003. Nell’agosto del 2007 e nominata direttrice della Scuola Speciale di Architettura.