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Al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti

“Pregio e bellezza. Cammei e intagli dei Medici”
Il Museo degli Argenti di Palazzo Pitti dedica una mostra ad un particolare aspetto dell’arte, il collezionismo di gemme antiche e moderne nel corso dei secoli e lo fa illustrando la prestigiosa raccolta dei Medici, con oltre centosettanta opere esposte che testimoniano quanto questi piccoli, ma pregevoli oggetti interagissero con le cosi dette arti maggiori. Il collezionismo di gemme costitui uno degli aspetti piu affascinanti del processo di riscoperta dell’antico che caratterizzo il Rinascimento. A partire dalla prima meta del XV secolo cammei e intagli furono ricercati con fervore da pontefici, principi e cardinali, scatenando in alcuni casi aspri conflitti tra estimatori, pronti a spendere cifre molto elevate pur di aggiudicarsi il pezzo desiderato. Le ragioni di questo successo furono molteplici. Innanzitutto l’arte di incidere le gemme richiedeva l’impiego di materiali rari e molto costosi, nonche l’apporto di maestri dotati di straordinarie capacita tecniche, dato che anche il piu piccolo errore, di fatto irreversibile, poteva vanificare mesi, se non addirittura anni, di duro lavoro. In secondo luogo ai cammei e agli intagli si attribuivano particolari virtu magiche e misteriose, dipendenti dal tipo di materia utilizzata e dal soggetto della raffigurazione. Inoltre le loro ridotte dimensioni e la facilita di trasporto, ne facevano un regalo ideale per illustri personaggi e un’ottima forma di investimento,
un capitale al quale attingere nei momenti di maggiore difficolta.
Tutti questi fattori ben spiegano la speciale predilezione che i Medici svilupparono, fin dal Quattrocento, per le incisioni su pietre dure e preziose, da loro alacremente raccolte in una delle
piu rilevanti collezioni della storia, fonte di grande prestigio per tutta la famiglia, che, nel corso dei secoli, continuo a incrementarla con nuove acquisizioni. Attraverso un selezionato numero di pezzi di eccezionale qualita provenienti dai piu importanti musei italiani e stranieri, la mostra che rimarra aperta fino al 27 giugno, illustra la complessa storia di questo tesoro, a partire dalla sua costituzione ad opera di Cosimo e, soprattutto, Piero de’ Medici. La passione per simili oggetti fu trasmessa da Piero al figlio Lorenzo il Magnifico, con il quale il tesoro mediceo si elevo al rango di raccolta principesca, guadagnando una enorme popolarita grazie all’acquisto di esemplari celebri e contesi dai
piu eminenti collezionisti dell’epoca, come la splendida corniola con Apollo, Marsia e Olimpo oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nota agli artisti e letterati del XV secoarte lo anche con il nome di ‘Sigillo’ di Nerone. Lorenzo Ghiberti, Donatello e Sandro Botticelli sono solo alcuni degli artisti che nelle diafane raffigurazioni delle gemme medicee trovarono importanti spunti creativi. Tale aspetto e documentato in mostra da un’ampia varieta di opere, codici miniati, medaglie, disegni, dipinti e sculture atti a dimostrare la grande fortuna degli esemplari
posseduti dai Medici.
Fulcro di questa sezione e il ‘Ritratto ideale di fanciulla’ di Sandro Botticelli, che grazie alla collaborazione con lo Stadel Museum di Francoforte viene esposto in Italia per la prima volta.
Il dipinto, tra i piu importanti esempi di ritratti eseguiti dal grande pittore, rappresenta il busto di una giovane donna con le chiome acconciate in modo elaborato, sul cui petto spicca un pendente in oro ornato da un cammeo riproducente la corniola con Apollo, Marsia e Olimpo di proprieta di Lorenzo il Magnifico. In virtu dell’incessante politica di acquisti portata avanti dai successivi Granduchi di Toscana e dai loro familiari, dla seconda meta del XVII secolo la rifondata raccolta medicea consolido la propria fama a livello europeo, tanto da essere considerata dai molti viaggiatori del Grand Tour di inizio Settecento una delle principali meraviglie di Firenze. La mostra ha aperto Firenze 2010 Un anno ad arte (http://www.unannoadarte.it/), l’ambizioso e articolato progetto espositivo dei Musei Statali Fiorentini promosso dal Ministero per i Beni e le Attivita Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta di Firenze, il Museo degli Argenti, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.