Al Palazzo delle Esposizioni di Roma circa 140 dipinti celebrano Giorgio de Chirico “l’artista italiano piu’ conosciuto del Novecento e forse anche il piu’ conosciuto tra gli italiani. Un interprete straordinario dell’essenza dell’identita’ nazionale”. Come l’ha definito l’assessore alle Politiche Culturali del comune di Roma, Umberto Croppi. A conclusione delle celebrazioni dechirichiane
del 2008-2009 e in corrispondenza del centenario della nascita della metafisica e’ stata inaugurata oggi ‘La natura secondo De Chirico’, la mostra curata da Achille Bonito Oliva. L’esposizione presenta una rassegna di opere provenienti da musei d’arte contemporanea di tutto il mondo (Moma, Tate, Muse’e d’Art Moderne de Paris, Osaka Museum of Modern Art, Galleria nazionale di Arte Moderna, Mart-Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto) e da collezioni private, integrandole con una serie di capolavori appartenenti alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. In esposizione, fino all’11 luglio, circa 140 dipinti articolati in 7 sezioni (Natura del mito, Natura dell’ombra, Natura da camera, Anti-natura, Natura delle cose, Natura aperta, Natura viva’), distribuite nelle 7 gallerie ad aula distribuite ai lati della ‘Rotonda’, cuore degli spazi espositivi del Palazzo. Fanno parte della mostra anche i due quadri inediti per l’Italia “La surprise” e “Il re delle cabine”, quest’ultimo arrivato dal Museo di Gerusalemme.
“Era inevitabile -ha aggiunto Croppi- che Roma rendesse omaggio a questo grande artista in questa data fissata come centenario della nascita della metafisica. Essendo il piu’ conosciuto ma anche quello piu’ visto e piu’ trattato -ha sottolineato- la scelta di Achille Bonito Oliva di trovare questo taglio particolare, cioe’ il rapporto tra De Chirico e la natura, consente anche di dare una lettura con una visuale particolare della sua opera e -ha concluso- anche di raccogliere suoi dipinti che non sono abitualmente visti”. L’esposizione ‘La natura secondo De Chirico’ e’ costruita su base tematica e intende mettere a fuoco il rapporto dell’arte di de Chirico con la categoria fisica e filosofica del “naturale”, dagli esordi simbolisti fino alle rievocazioni neometafisiche degli ultimi anni. Contemporaneamente alla mostra di de Chirico sono allestite anche le due esposizioni ‘Mimmo Jodice’, a cura di Ida Giannelli e Daniela Lancioni, e ‘Giulio Paolini. Gli uni e gli altri.
del 2008-2009 e in corrispondenza del centenario della nascita della metafisica e’ stata inaugurata oggi ‘La natura secondo De Chirico’, la mostra curata da Achille Bonito Oliva. L’esposizione presenta una rassegna di opere provenienti da musei d’arte contemporanea di tutto il mondo (Moma, Tate, Muse’e d’Art Moderne de Paris, Osaka Museum of Modern Art, Galleria nazionale di Arte Moderna, Mart-Museo d’Arte Contemporanea di Trento e Rovereto) e da collezioni private, integrandole con una serie di capolavori appartenenti alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico. In esposizione, fino all’11 luglio, circa 140 dipinti articolati in 7 sezioni (Natura del mito, Natura dell’ombra, Natura da camera, Anti-natura, Natura delle cose, Natura aperta, Natura viva’), distribuite nelle 7 gallerie ad aula distribuite ai lati della ‘Rotonda’, cuore degli spazi espositivi del Palazzo. Fanno parte della mostra anche i due quadri inediti per l’Italia “La surprise” e “Il re delle cabine”, quest’ultimo arrivato dal Museo di Gerusalemme.
“Era inevitabile -ha aggiunto Croppi- che Roma rendesse omaggio a questo grande artista in questa data fissata come centenario della nascita della metafisica. Essendo il piu’ conosciuto ma anche quello piu’ visto e piu’ trattato -ha sottolineato- la scelta di Achille Bonito Oliva di trovare questo taglio particolare, cioe’ il rapporto tra De Chirico e la natura, consente anche di dare una lettura con una visuale particolare della sua opera e -ha concluso- anche di raccogliere suoi dipinti che non sono abitualmente visti”. L’esposizione ‘La natura secondo De Chirico’ e’ costruita su base tematica e intende mettere a fuoco il rapporto dell’arte di de Chirico con la categoria fisica e filosofica del “naturale”, dagli esordi simbolisti fino alle rievocazioni neometafisiche degli ultimi anni. Contemporaneamente alla mostra di de Chirico sono allestite anche le due esposizioni ‘Mimmo Jodice’, a cura di Ida Giannelli e Daniela Lancioni, e ‘Giulio Paolini. Gli uni e gli altri.
(L’Enigma dell’ora)’, a cura di Daniela Lancioni. “Celebriamo De Chirico -ha sottolineato Achille Bonito Oliva, curatore di ‘La natura secondo De Chirico’- e anche after De chirico Giulio Paolini e Jodice che usano la fotografia, a partire dal fatto che, come diceva Leonardo Da Vinci, ‘la pittura e’ cosa mentale’ quindi -ha aggiunto- una concettualita’ lega de Chirico e questi artisti piu’ giovani a una storia dell’arte italiana che ha sempre considerato de Chirico un pittore d’interni, un pittore da camera. Invece -ha puntualizzato- io credo che il tema della natura, materna o matrigna, mediterranea o nordica, preme sempre dietro l’opera di questo artista, in quanto quadro enigmatico della vita e della morte e dunque della circolarita’”.
“Io credo -ha aggiunto Achille Bonito Oliva- che un critico progetti il passato e rilegge in maniera contemporanea cio’ che e’ avvenuto rendendolo attuale”. Per le tre mostre e’ stato scelto il Palazzo delle Esposizioni proprio perche’, ha spiegato Bonito Oliva, “e’ uno spazio polivalente”. “Una delle mostre piu’ belle che vedrete nel nostro tempo -ha affermato Emmanuele Emanuele, presidente del Palaexpo’ e della Fondazione Romauna grandissima mostra di quello che io considero uno dei piu’ grandi artisti del nostro secolo”. “Oggi -ha aggiunto- noi non abbiamo merce di scambio quindi avere la possibilita’ che grandi musei si dedichino a dare risposte alle nostre istanze non e’ cosa semplice”. L’augurio, ha concluso, e’ che “questa mostra possa fare gli stessi numeri delle Scuderie, dove in 47 giorni sono arrivati 247mila visitatori”. Anche lo stesso de Chirico, ha detto Paolo Picozza, “sarebbe stato molto contento di questa esposizione” anche perche’ l’artista “amava in modo particolare il Palazzo delle Esposizioni mentre ce l’aveva con l’altro Museo Nazionale che chiamava ‘la galleria degli orrori’”. La mostra ‘Mimmo Jodice’ presenta circa 180 fotografie in bianco e nero realizzate tra il 1964 e il 2009. Il percorso e’ scandito da 8 capitoli, ciascuno dei quali corrisponde a un tema differente approfondito da Jodice in periodi diversi. “De Chirico -ha detto Jodice- e’ un artista che mi ha guidato spiritualmente e continua a farlo. Ho sempre creduto -ha continuato- che la fotografia avesse diritto ad essere considerata un linguaggio dell’arte”. La mostra ‘Giulio Paolini. Gli uni e gli altri. (L’Enigma dell’ora)’, invece, consiste in un’unica grande installazione, appositamente ideata per questa occasione espositiva e in rapporto ideale con la mostra di Giorgio de Chirico. L’opera e’ concepita come una sorta di cosmogonia e al suo interno l’autore ha disseminato gli strumenti del pittore (tela, telaio), insieme alle tracce dei suoi precedenti lavori, alle immagini dei corpi celesti e a quelle della stessa installazione vista sulla pianta dello spazio espositivo. Tutto ruota intorno ai punti terminali di un quadrante (le sedie poste in circolo) al cui centro si trova un corpo trasparente: “simbolo -ha spiegato Lancioni- dell’autore stesso che si lascia attraversare dalla luce della storia dell’arte”.
“Io credo -ha aggiunto Achille Bonito Oliva- che un critico progetti il passato e rilegge in maniera contemporanea cio’ che e’ avvenuto rendendolo attuale”. Per le tre mostre e’ stato scelto il Palazzo delle Esposizioni proprio perche’, ha spiegato Bonito Oliva, “e’ uno spazio polivalente”. “Una delle mostre piu’ belle che vedrete nel nostro tempo -ha affermato Emmanuele Emanuele, presidente del Palaexpo’ e della Fondazione Romauna grandissima mostra di quello che io considero uno dei piu’ grandi artisti del nostro secolo”. “Oggi -ha aggiunto- noi non abbiamo merce di scambio quindi avere la possibilita’ che grandi musei si dedichino a dare risposte alle nostre istanze non e’ cosa semplice”. L’augurio, ha concluso, e’ che “questa mostra possa fare gli stessi numeri delle Scuderie, dove in 47 giorni sono arrivati 247mila visitatori”. Anche lo stesso de Chirico, ha detto Paolo Picozza, “sarebbe stato molto contento di questa esposizione” anche perche’ l’artista “amava in modo particolare il Palazzo delle Esposizioni mentre ce l’aveva con l’altro Museo Nazionale che chiamava ‘la galleria degli orrori’”. La mostra ‘Mimmo Jodice’ presenta circa 180 fotografie in bianco e nero realizzate tra il 1964 e il 2009. Il percorso e’ scandito da 8 capitoli, ciascuno dei quali corrisponde a un tema differente approfondito da Jodice in periodi diversi. “De Chirico -ha detto Jodice- e’ un artista che mi ha guidato spiritualmente e continua a farlo. Ho sempre creduto -ha continuato- che la fotografia avesse diritto ad essere considerata un linguaggio dell’arte”. La mostra ‘Giulio Paolini. Gli uni e gli altri. (L’Enigma dell’ora)’, invece, consiste in un’unica grande installazione, appositamente ideata per questa occasione espositiva e in rapporto ideale con la mostra di Giorgio de Chirico. L’opera e’ concepita come una sorta di cosmogonia e al suo interno l’autore ha disseminato gli strumenti del pittore (tela, telaio), insieme alle tracce dei suoi precedenti lavori, alle immagini dei corpi celesti e a quelle della stessa installazione vista sulla pianta dello spazio espositivo. Tutto ruota intorno ai punti terminali di un quadrante (le sedie poste in circolo) al cui centro si trova un corpo trasparente: “simbolo -ha spiegato Lancioni- dell’autore stesso che si lascia attraversare dalla luce della storia dell’arte”.