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E a Londra lo shopping diventa arte

Foto vintage del 1901: signori baffuti sulla soglia vendono, come da insegna, travelling requisite. Foto glamour di due sere fa: Catherine Deneuve entra a Palazzo in velluto nero e sembra la Montee
des marches. E la scalinata c’e, solo che e in vetro e percorsa da Led. La via e la stessa del 1901, Londra New Bond Street, il mondo e diverso. Ieri un negozio, oggi un concept, cioe un luogo che e l’idea pensata da un archistar per farci star dentro oggetti e rendere il passaggio di qui indimenticabile. Un posto che le guide si affretteranno a segnalare e non si potra non vedere.
Per la nuova Maison di Louis Vuitton in terra inglese, l’archistar Peter Marino ha pensato davvero in termini di grandeurterzo millennio: ha unito due palazzi con una facciata nuova e li ha concepiti come la dimora gigantesca di un collezionista eccentrico. Un ponte per entrare, la scalinata coi Led per salire e scendere. Le borse si scelgono seduti e al bancone del Bag bar, i foulard alle pareti incorniciati
come quadri, per i gioielli si va nello spazio tra pianeti griffati Louis Vuitton.
E poi c’e la Libreria, il Club per gli Uomini, l’Appartamento per principi (e pari grado) di passaggio. Filo conduttore? L’arte contemporanea. Qui c’e un Jeff Koons, la un Basquiat. Non a caso qui si e inaugurato anche The Louis Vuitton Young Arts Project partnership inedita fra brand: uno del lusso, e 5 dell’arte: Tate Britain e Royal Academy per citarne due. Lo scopo, invitare i giovani alla carriera artistica. Mecenatismo di lusso.