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2010: Anno della Diversità Biologica

Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2010 come l’Anno Internazionale della Diversita Biologica (IYB) per creare coscienza sull’importanza cruciale della diversita biologica, per comunicare il costo umano della perdita della stessa, e per includere le persone, specialmente i giovani di tutto il mondo, nella lotta per proteggere la vita sulla Terra. Diverse iniziative si organizzano durante tutto l’anno per diffondere informazione, promuovere la protezione della diversita biologica e incoraggiare i paesi, organizzazioni e individui per prendere decisioni dirette per ridurre la perdita della diversita biologica. Aperto nella Cumbre della Terra a Rio de Janeiro nel 1992, e entrato in vigore a dicembre 1993. La Convenzione sulla Diversita Biologica e un trattato internazionale per la conservazione della biodiversita, l’utilizzazione sostenibile dei componenti della stessa e la distribuzione equilibrata dei benefici derivati dell’utilizzazione dei ricorsi genetici. Con 193 parti, la Convenzione ha partecipazione quasi universale tra i paesi.

Si intende come “diversita” la ampia varieta di piante, animali e microrganismi essistenti. Finora sono state identificate circa 1,75 milioni di specie, maggiormente creature piccole, per esempio, insetti. Gli scenziati riconoscono che in realta ci sono circa 13 milioni di specie, sebbene si considerano tra 3 e 100 milioni.

La biodiversita include anche le differenze genetiche in ogni specie, per esempio tra i cromosomi, i geni, il DNA, cioe i componenti vitali che determinano la singolarita di ogni specie. La varieta di ecosistemi che si da nei deserti, boschi, montagne, fiumi, ecc., sono anche aspetti della biodiversita. In
ogni ecosistema, gli esseri viventi (anche gli umani), formano una comunita, interagiscono tra loro con l’aria, l’acqua e tutto cio che li circonda.

La protezione della diversita biologica e un fatto del nostro interesse. I ricorsi biologici sono i pilastri che sostengono le civilita. I prodotti naturali servono alla base delle industrie, e la perdita della biodiversita minaccia le nostre somministrazioni alimentari, le nostre possibilita di ricreazione e turismo, e principalmente con le funzioni ecologiche essenziali.

La necessita di componenti della natura, che abbiamo qualche volta omesso, con frequenza sono importanti e imprevedibili. Sebbene la perdita di specie e sempre stata un fenomeno naturale, il ritmo dell’estinzione si e accelerato in una forma spettacolare come risultato dell’attivita umana. Gli ecosistemi si stanno frazionando o sparendo, e numerose specie stanno diminuendo o sono gia estinte.

Stiamo forgiando la maggiore crisi di estinzione dal disastro naturale che ha fatto sparire i dinosauri 65 milioni di anni fa. Questa estinzione di specie e irreversibile e, tenendo conto la nostra dipendenza dalle coltivazioni alimentari, le medicine e altri ricorsi biologici, rappresenta una minaccia per il nostro benessere. Risulta temerario, anzi direttamente pericoloso, attentare continuamente contro il sistema che sostenta la nostra vita. E poco etico causare l’estinzione di altre forme di vita, e cosi privare le generazioni presenti e future di opzioni per la loro soppravvivenza e sviluppo.

C’e bisogno di chiedersi se potremo salvare gli ecosistemi mondiali, le specie che stimiamo e tanti altri milioni di specie che, in alcuni casi, possono produrre gli alimenti e le medicine del futuro. La risposta la troveremo nella nostra capacita per armonizzare le nostre richieste con la capacita della natura per produrre quello che ci serve e assorbire di forma innocua quello che scartiamo.