''Tra cinema, teatro e opera nella mia carriera c'e' stata una triplice alleanza, l'una tributaria dell'altro. Mi sono sgranchito le gambe in tanti sport, ma sport tutti congeniti, coniugati, uno travalica nell'altro''. Cosi' Franco Zeffirelli parla del rapporto tra i tre generi di spettacolo che lui ha percorso da regista nella sua lunga carriera. E lo fa in occasione della presentazione del volume 'Franco Zeffirelli. L'opera completa', a cura di Caterina Napoleone edito da De Agostini, presentato ieri nella Sala Monumentale della Biblioteca Casanatense di Roma. Il volume, cinquecento pagine ricche di disegni originali, ricordi, fotografie, testi che racchiudono tutta l'arte del maestro fiorentino, dal cinema al teatro all'opera lirica.
''Non ho avuto alcuna difficolta' -racconta il maestro fiorentino- a fare un film e al tempo stesso a fare delle opere liriche. E' stato tutto un bellissimo e fortunatissimo impasto di cose straordinarie che ho avuto la ventura di far mie, di entrarci dentro, di conoscere quelli che erano i pilastri di guida''.
''Questo libro e' nato senza che io l'abbia pianificato. Riorganizzando la casa, che e' un bailamme spaventoso, ho ritrovato tutte le cose che avevo conservato, le ho organizzate e mi e' venuta in testa l'idea del libro'' racconta Zeffirelli.
''Io avevo un piccolo difetto -racconta il regista fiorentino- conservare tutto quello che facevo. Ho infranto anche tante regole nelle consuetudini dei teatri d'opera dove vige la regola che il bozzetto appartiene al teatro. Io invece ho sempre voluto che i bozzetti rimanessero miei. Infatti mi sono ritrovato tantissimo materiale che ha dato vita al libro''.
L'auspicio di Zeffirelli e' che questo libro serva da guida ai giovani, la cui situazione culturale fa ''molta tristezza'' al regista. ''I ragazzi che vogliono fare cinema qualche incoraggiamento possono averlo, anche se non credo che i miei incoraggiamenti possano battere quello che i ragazzi hanno avuto, per esempio, da Fellini, un genio assoluto, o da tanti altri. Pero' nel campo mio, quello dell'opera, devo riconoscere di essere imbattibile, non ho mai sbagliato uno spettacolo. E ho avuto la ventura -conclude- di portare nel mondo la nostra gloria, l'opera lirica, con molto orgoglio''. (Adnkronos)
''Non ho avuto alcuna difficolta' -racconta il maestro fiorentino- a fare un film e al tempo stesso a fare delle opere liriche. E' stato tutto un bellissimo e fortunatissimo impasto di cose straordinarie che ho avuto la ventura di far mie, di entrarci dentro, di conoscere quelli che erano i pilastri di guida''.
''Questo libro e' nato senza che io l'abbia pianificato. Riorganizzando la casa, che e' un bailamme spaventoso, ho ritrovato tutte le cose che avevo conservato, le ho organizzate e mi e' venuta in testa l'idea del libro'' racconta Zeffirelli.
''Io avevo un piccolo difetto -racconta il regista fiorentino- conservare tutto quello che facevo. Ho infranto anche tante regole nelle consuetudini dei teatri d'opera dove vige la regola che il bozzetto appartiene al teatro. Io invece ho sempre voluto che i bozzetti rimanessero miei. Infatti mi sono ritrovato tantissimo materiale che ha dato vita al libro''.
L'auspicio di Zeffirelli e' che questo libro serva da guida ai giovani, la cui situazione culturale fa ''molta tristezza'' al regista. ''I ragazzi che vogliono fare cinema qualche incoraggiamento possono averlo, anche se non credo che i miei incoraggiamenti possano battere quello che i ragazzi hanno avuto, per esempio, da Fellini, un genio assoluto, o da tanti altri. Pero' nel campo mio, quello dell'opera, devo riconoscere di essere imbattibile, non ho mai sbagliato uno spettacolo. E ho avuto la ventura -conclude- di portare nel mondo la nostra gloria, l'opera lirica, con molto orgoglio''. (Adnkronos)