Le luci e le tante ombre dell'imperatore romano Nerone rivivranno, fino a settembre, in una mostra itinerante che tocchera' diversi punti nevralgici del cuore storico della capitale. ''A due anni dall'evento dedicato a Vespasiano -ha affermato la soprintendente per i beni archeologici di Roma, Anna Maria Moretti-, torniamo con una grande esposizione che avra' come protagonista un personaggio che, tutt'ora, ricopre un ruolo insostituibile nel nostro immaginario collettivo.'' Il percorso inizia dalla Curia Iulia con i ritratti dell'imperatore e della famiglia, con dipinti e sculture di eta' moderna che ne dimostrano la fama nei secoli. Si prosegue nel tempio di Romolo con un video wall dove viene proiettata un'antologia cinematografica che ha come protagonista Nerone nelle celebri interpretazioni di Alberto Sordi, Petrolini e Peter Ustinov. Nel Museo Palatino e' stata illustrata la fastosita' della Domus Transitoria, il palazzo costruito da Nerone prima dell'incendio, non solo attraverso affreschi e marmi policromi, ma anche, e per la prima volta, con un video che ne ipotizza una ricostruzione in 3D. E' stata inoltre presentata in anteprima alla stampa la parte inferiore della Domus Transitoria, che pero' a causa dei lavori, ancora in corso, restera' chiusa al pubblico almeno fino alla fine della stagione estiva. ''L'obiettivo dell'esposizione non e' quello di rivalutare l'immagine di Nerone -ha spiegato il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Maria Giro-, ma di raccontare la figura dell'ultimo imperatore della dinastia giulio-claudia in tutta la sua complessita' e contraddittorieta'.
Nerone e' ricordato come un despota, ma era amatissimo dal popolo, tale affetto prosegui' a lungo anche dopo la sua disfatta. Il suo regno e' stato contraddistinto da un'intensa attivita' edilizia, eppure su di lui pende storicamente il sospetto di aver incendiato Roma. La mostra racconta l'imperatore dai luoghi in cui egli visse, questi, da maggio, potranno essere visitati anche il sabato sera''. L'esposizione si conclude al secondo ordine del Colosseo con la storia dell'incendio del 64 d.C. e la ricostruzione della Domus Aurea, sempre attraverso il video in tre dimensioni. Della celebre 'Casa Dorata', lungo il percorso espositivo, sara' possibile percepire la reale estensione, dal colle Palatino fino all'attuale area della Basilica di San Clemente, attraverso l'altura della Velia, il colle Oppio, la valle del Colosseo e il Celio. Le tracce dell'incendio rinvenute nella valle dell'Anfiteatro flavio e lungo le pendici orientali del Palatino nel corso degli scavi condotti dal 1986 a oggi, sono per la prima volta offerte al grande pubblico. Le iniziative legate alla valorizzazione della Domus Aurea, ha annunciato Giro, ''non si fermano con questo evento. E' in discussione un progetto di scavi per rendere la celebre struttura piu' accessibile ai visitatori. L'iniziativa verra' suddivisa in tre lotti da 15 milioni di euro ciascuno''. La Domus Aurea, ha spiegato il presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, Andrea Carandini, ''era stata voluta dall'imperatore anche per ricevere le plebi romane. Dai nuovi rinnovamenti sono uscite allo scoperto nuove sfaccettature del tiranno. Io pero' resto un appassionato del Nerone cattivo, perche' quello buono e' esageratamente noioso''.
Il lusso e lo sfarzo della residenza romana caratterizzano anche le ville laziali di Nerone, ad Anzio e a Subiaco, e si riflettono, reinterpretati secondo un gusto provinciale, nella pittura pompeiana, di cui sono esposti numerosi esempi. Sulla parete esterna della Curia, visibile da via dei Fori imperiali, durante tutto il periodo della mostra verranno proiettate delle immagini di Nerone, nelle ore serali, a cura dell'architetto Livia Cannella. Nel percorso i visitatori potranno osservare da vicino settori delle residenze neroniane ancora in corso di scavo. Come ad esempio gli Orti Farnesiani, dove sono riemersi alcuni resti della Domus Tiberiana, il Palazzo dove Nerone visse insieme al patrigno Claudio, che lo adotto', e alla madre Agrippina. E dove fu proclamato imperatore. Sulla Vigna Barberini si potra' vedere dall'alto, e approfondire attraverso un filmato, quanto resta della ipotizzata Coenatio rotunda, la famosa sala da pranzo girevole nominata da Svetonio, riemersa dagli scavi alla fine del 2009.La mostra, curata da Maria Antonietta Tomei e Rossella Rea, riunisce quasi 200 pezzi tra sculture, rilievi, affreschi, dipinti e reperti di recenti scavi. Si e' avvalsa di un comitato scientifico, presieduto dal direttore generale per le antichita' Luigi Malnati e coordinato da Anna Maria Moretti, di cui tra gli altri fanno parte Heinz-Jurgen Beste, Andrea Giardina, Henner von Hesberg e Clementina Panella. (Adnkronos FOTO)
Nerone e' ricordato come un despota, ma era amatissimo dal popolo, tale affetto prosegui' a lungo anche dopo la sua disfatta. Il suo regno e' stato contraddistinto da un'intensa attivita' edilizia, eppure su di lui pende storicamente il sospetto di aver incendiato Roma. La mostra racconta l'imperatore dai luoghi in cui egli visse, questi, da maggio, potranno essere visitati anche il sabato sera''. L'esposizione si conclude al secondo ordine del Colosseo con la storia dell'incendio del 64 d.C. e la ricostruzione della Domus Aurea, sempre attraverso il video in tre dimensioni. Della celebre 'Casa Dorata', lungo il percorso espositivo, sara' possibile percepire la reale estensione, dal colle Palatino fino all'attuale area della Basilica di San Clemente, attraverso l'altura della Velia, il colle Oppio, la valle del Colosseo e il Celio. Le tracce dell'incendio rinvenute nella valle dell'Anfiteatro flavio e lungo le pendici orientali del Palatino nel corso degli scavi condotti dal 1986 a oggi, sono per la prima volta offerte al grande pubblico. Le iniziative legate alla valorizzazione della Domus Aurea, ha annunciato Giro, ''non si fermano con questo evento. E' in discussione un progetto di scavi per rendere la celebre struttura piu' accessibile ai visitatori. L'iniziativa verra' suddivisa in tre lotti da 15 milioni di euro ciascuno''. La Domus Aurea, ha spiegato il presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, Andrea Carandini, ''era stata voluta dall'imperatore anche per ricevere le plebi romane. Dai nuovi rinnovamenti sono uscite allo scoperto nuove sfaccettature del tiranno. Io pero' resto un appassionato del Nerone cattivo, perche' quello buono e' esageratamente noioso''.
Il lusso e lo sfarzo della residenza romana caratterizzano anche le ville laziali di Nerone, ad Anzio e a Subiaco, e si riflettono, reinterpretati secondo un gusto provinciale, nella pittura pompeiana, di cui sono esposti numerosi esempi. Sulla parete esterna della Curia, visibile da via dei Fori imperiali, durante tutto il periodo della mostra verranno proiettate delle immagini di Nerone, nelle ore serali, a cura dell'architetto Livia Cannella. Nel percorso i visitatori potranno osservare da vicino settori delle residenze neroniane ancora in corso di scavo. Come ad esempio gli Orti Farnesiani, dove sono riemersi alcuni resti della Domus Tiberiana, il Palazzo dove Nerone visse insieme al patrigno Claudio, che lo adotto', e alla madre Agrippina. E dove fu proclamato imperatore. Sulla Vigna Barberini si potra' vedere dall'alto, e approfondire attraverso un filmato, quanto resta della ipotizzata Coenatio rotunda, la famosa sala da pranzo girevole nominata da Svetonio, riemersa dagli scavi alla fine del 2009.La mostra, curata da Maria Antonietta Tomei e Rossella Rea, riunisce quasi 200 pezzi tra sculture, rilievi, affreschi, dipinti e reperti di recenti scavi. Si e' avvalsa di un comitato scientifico, presieduto dal direttore generale per le antichita' Luigi Malnati e coordinato da Anna Maria Moretti, di cui tra gli altri fanno parte Heinz-Jurgen Beste, Andrea Giardina, Henner von Hesberg e Clementina Panella. (Adnkronos FOTO)