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Il trapianto ha impegnato le equipe trapiantologiche del Bambino Gesù per 10 ore. La mamma ha donato il secondo e il terzo segmento (su otto, di un fegato intero) corrispondenti al lobo epatico sinistro, quello più piccolo. Sia la mamma, sia la piccola hanno superato senzaproblemi le rispettive operazioni e stanno bene. Grazie a questo intervento, sottolinea l'ospedale pediatrico, la paziente potràriprendere a condurre una vita normale.
Uno dei principali vantaggi del trapianto da vivente per lapiccola è stato di non aver dovuto aspettare in lista altri mesi, considerando che la sua condizione peggiorava giorno dopo giorno. Recenti studi epidemiologici, spiega il Bambino Gesù, hanno confermato da un lato la sicurezza della donazione da vivente, dall'altro la superiorità del trapianto da vivente, in termini di qualità funzionale e di sopravvivenza dell'organo a lungo termine, rispetto a quello da donatore non vivente. Anche la qualità e l'aspettativa di vita del donatore rimangono del tutto analoghe a quelle del resto della popolazione. (ANSA)