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Poker Italia tra famiglia e memoria

A Festival Film di Roma Avati, Cotroneo, Mezzapesa e Spada in corsa per Marc'Aurelio


di Francesco Gallo

Il poker italiano dei film in corsa per il Marco Aurelio d'Oro alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma (27 ottobre - 4 novembre) ha nel suo Dna famiglia e ricordo. Una cosa che vale per 'La kriptonite nella borsa' di Ivan Cotroneo, 'Il cuore grande delle ragazze' di Pupi Avati, 'Il mio domani' di Marina Spada e 'Il paese delle spose infelici' di Pippo Mezzapesa. Intanto c'e' Avati che con 'Il cuore grande delle ragazze' mette in scena la storia dei suoi nonni. La pellicola, interpretata da Micaela Ramazzotti e Cesare Cremonini - nell'insolita veste di attore - racconta infatti la storia d'amore che si svolge negli anni Trenta tra una timorata ragazza di buona famiglia e di un mascalzone molto donnaiolo.

Questo film, ha detto il regista: ''racconta in modo semplice come erano le donne della mia infanzia. Donne come mia nonna capaci di una sopportazione sconfinata nei riguardi dei maschi, impenitenti donnaioli per tutta la vita, come fu mio nonno''. 'La kryptonite nella borsa' ci porta piu' vicino nel tempo, ovvero agli Settanta abbastanza autobiografici e molto rivoluzionari di Ivan Cotroneo, allora bambino di sette anni. Esordio alla regia dello sceneggiatore il film, ha spiegato lo stesso Cotroneo ''racconta di una famiglia napoletana degli anni Settanta. Anni di trasformazione in cui le famiglie, quelle dei nonni come dei genitori, erano alle prese con rivoluzioni nel campo del sesso, musica e politica. Il tutto visto, proprio come e' capitato a me, da un bambino di sette anni (Peppino) pieno di curiosita' e fantasia e paura rispetto ai cambiamenti che vedeva intorno a se. Cambiamenti, lo ribadisco, a cui parteciparono in parte anche le generazioni dei genitori e dei nonni che si sentirono in grado di dire e fare quello che prima avevano solo sognato''. Tratto dal libro omonimo di Cotroneo, il film ha nel cast Valeria Golino e Luca Zingaretti, genitori di Peppino e Cristiana Capotondi e Libero di Rienzo zii, molto alternativi, sempre del ragazzino che, tra l'altro, nel film trasforma fantastica il cugino Gennaro, appena morto, in un superman immaginario.

La Claudia Gerini de 'Il mio domani' di Marina Spada e' Monica una raffinata manager taglia-teste divisa tra un lavoro poco etico e un passato da affrontare, ma e' anche una donna in forte crisi di identita' con un futuro tutto da inventare. ''Racconto solo la storia di una donna che mette in discussione il senso della sua vita e ha grossi problemi di identita' con la parte piu' profonda di stessa - ha detto la regista -. Cosi', non a caso, fa un corso fotografico per autoritratti in modo da confrontarsi con la sua immagine. Una cosa non facile per nessuno''. Monica ha poi una relazione con Vittorio (Paolo Pierobon), presidente della societa' per cui lavora, e, per quanto riguarda la famiglia, un conflittuale rapporto che la lega alla sorellastra Simona (Claudia Coli) che sembra volerle rimproverare il suo successo. Conti aperti poi anche con un padre (Raffaele Pisu) che vive solitario in campagna, un padre che con la sua morte portera' in lei una sorta di inaspettato risveglio. Infine, sempre in corsa per l'Italia, c'e' Il paese delle spose infelici del debuttante Pippo Mezzapesa (dal romanzo di Mario Desiati) che ci riporta nel passato: gli anni Ottanta.

Qui Domenico e Francesco, chiamati da tutti Zazà e Veleno, sono due ragazzini che giocano tra gravine e trulli. Zazà vive in un quartiere popolare, Veleno e' invece figlio di papà. Entrambi si imbatteranno in Annalisa, una ragazza bellissima e misteriosa che cambiera' le loro vite. A giudicare i 15 film in concorso al Festival di Roma, ci sara' la giuria guidata da Ennio Morricone e composta dalla regista danese Susanne Bier, dall'etoile Roberto Bolle, dall'attrice e regista inglese Carmen Chaplin, dal produttore David Putnam e dall'attrice Debra Winger. (ANSA)