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Tra i Calanchi di Piana

Nel nordovest della Corsica alla scoperta di spiagge incantevoli e di antiche torri genovesi


di Ida Bini

Rosa, arancio, porpora, scarlatto, viola: tutte le tonalità e le sfumature del rosso si concentrano in uno spettacolare angolo della Corsica, sulla muraglia di granito dei Calanchi di Piana, a sud di Porto, sul versante occidentale dell'isola. E' una tormentata foresta di rocce rosse, alta anche 300 metri, che regala un paesaggio emozionante sia per chi arriva dal mare sia per chi lo ammira dal golfo della cittadina di Porto. I Calanchi sono punteggiati da tafoni, cavità e grotte erose dal vento e dall'acqua che conferiscono alle falesie un aspetto strano, unico, bellissimo. Sopra le scogliere, ricoperte di una vegetazione fitta, vivono indisturbati rondini delle rocce, tordi, capinere, passeri e fringuelli.
Capo Vardiola, Capo Rosso e, più a sud al largo di Ajaccio, le Isole Sanguinarie sono località ricoperte di granito rosso, il cui nome, però, ricorda anche le cruente battaglie contro i pirati che si combattevano sulla costa occidentale della Corsica. Ed è sufficiente alzare lo sguardo per capire che qui si è molto combattuto: le scogliere sono punteggiate da torri d'avvistamento, oggi quasi tutte diroccate tra le sue pieghe e gli anfratti profondi.
Capo Rosso o Capu Russu offre un panorama ancor più straordinario perché dall'alto delle sue scogliere rosso mattone si intravedono anche in questa stagione le cime innevate del Niolo, che superano i 2mila metri e che creano un gioco di colori unico, passando dal rosso al blu intenso del mare e al bianco della neve.
Su questo tratto di costa, e anche più a nord del golfo di Porto verso la Riserva della Scandola, gli approdi sono difficili, per lo più inesistenti, ma navigare lungo la costa o viaggiare sulle strade che dominano le scogliere dall'alto è un'esperienza davvero emozionante.
Chi arriva dal mare trova l'unico approdo sicuro nel golfo di Porto, dominato da una torre genovese e circondato dalle alte scogliere rosse e da boschi di eucalipti. Se si entra in porto al tramonto, quando i battelli tornano in rada e le case di pietra dorata e ocra si incendiano con gli ultimi raggi del sole, lo spettacolo è assicurato. Navigando in direzione sud si trovano spiagge piccolissime come la bella Ficajola, racchiusa tra le rocce, o larghe e sabbiose come quella di Arone. A nord di Porto, invece, si costeggiano calette deliziose e spiagge a mezzaluna che si aprono tra le scogliere di Girolata: Bussaglia, Gratelle e Caspio sono le più incantevoli.
Superata la baia di Girolata si arriva alla Punta Scandola e alla sua Riserva naturale, zona protetta con i suoi 20 chilometri quadrati di mare e terra, ricoperta di pini d'Aleppo dove si sono salvati dall'estinzione i falchi pescatori. La penisola su cui sorge è d'origine vulcanica e tutto il territorio è caratterizzato da caverne, da rocce rossissime e da cascate di acqua dolce che si gettano nell'acqua limpida e blu zaffiro del mare. I fondali sono pieni di aragoste e di gorgonie, paradiso per chi ama immergersi, soprattutto a Punta Palazzo, la località più bella e affascinante della zona.
Dal golfo di Porto è possibile fare escursioni anche nell'entroterra del parco naturale regionale della Corsica (www.parc-naturel-corse.com) fino ai villaggi di Ota e di Evisa e alle spettacolari gole della Spelunca, scavate nella pietra rosa dai torrenti Aitone e Tavulella. Evisa, località di montagna alta 830 metri e caratterizzata da ponti genovesi di pietra a schiena d'asino, è immersa tra i castagni ed è la base di partenza ideale per numerose passeggiate nella bellissima foresta d'Aitone. (ANSA)