ROMA - L'esposizione mediatica delle celebrita' fa sentire insignificante ''l'uomo comune''. E' la testi di Carlo Strenger, docente di psicologia della Tel Aviv University (Israele), secondo cui, oggi piu' di ieri, assistere ai successi dei personaggi famosi, accresce, infatti, l'insicurezza individuale. Lo studioso ha analizzato il fenomeno per 10 anni, esaminando, oltre che i suoi pazienti, anche centinaia di ricerche sull'aumento dei livelli di ansia e depressione. Al termine, ha teorizzato la nascita dell'''homo globalis'', un uomo creato dal sistema mediatico, che tende a confrontarsi non piu' con chi ha vicino ma con le personalita' piu' in vista del mondo. E tutto questo alimentado da una parte l'ossessione di diventare ricchi e famosi come i personaggi del mondo dello spettacolo, dall'altra la sensazione di essere insignificanti ''per non riuscire a reggere il confronto''. (ASCA)