ROMA - Le sigle negli occhi della Gioconda e sotto l'arcata del ponte che fa da sfondo al ritratto "ci sono eccome, ecco gli ingrandimenti fotografici che lo dimostrano". Dopo il primo annuncio, che ha suscitato incredulità e non poche polemiche, il Comitato nazionale di Silvano Vinceti torna alla carica esibendo una serie di immagini a corredo delle sue affermazioni. E intanto spunta anche un altro studioso, Luciano Buso, che rivendica il primato della scoperta e annuncia sull'argomento la prossima pubblicazione di un libro. Su tutti si abbatte però la stroncatura di Vittorio Sgarbi: "Assolute insensatezze", commenta impietoso il critico ferrarese.
Già protagonista nei mesi scorsi del discusso ritrovamento delle ossa di Caravaggio, Vinceti non demorde. Spiega che dopo la prima, casuale, scoperta, il Comitato ha commissionato un'ulteriore indagine ad un laboratorio specializzato, indagine dalla quale sono emerse all'interno del quadro, "in modo inequivocabile, simboli riconoscibili e che non possono minimamente essere attribuiti ad errori del pittore". Ingrandimenti alla mano, lo scopritore delle ossa di Caravaggio che adesso punta a svelare la misteriosa identità della Gioconda (da lì erano partite le ricerche che poi hanno portato alla scoperta dei simboli all'interno della celeberrima opera di Leonardo) ribadisce quindi la scoperta annunciata qualche giorno fa: la presenza di "una sigla che appare un 72 sotto la prima arcata destra del ponte che fa da sfondo al ritratto". Nonché di altre sigle o piccole lettere all'interno degli occhi della modella: "due lettere che sembrano essere una L e una V, forse proprio le iniziali di Leonardo" nell'occhio destro (sinistro per chi guarda il quadro). E due lettere unite, forse 'CE' o forse una 'B' all'interno dell'occhio sinistro della modella" (il destro per chi guarda la tela).
Ora, "stiamo studiando simboli e numeri che venivano usati all'epoca anche in chiave ermetica ed esoterica - aggiunge Vinceti- Sappiamo che Leonardo esercitava questo tipo di pratica e l'ipotesi che queste sigle avessero per lui un significato particolare ci appare del tutto verosimile". Dubbi e critiche non lo scuotono: "A parlare sono le immagini, peraltro scrupolosamente riprese da foto pubblicate dal museo del Louvre - sostiene- Ora tutti potranno ricredersi". La ricerca prosegue. A giorni, ribadisce il presidente del Comitato, la scoperta verrà illustrata in una conferenza stampa con nuove rivelazioni anche sull'identità della Gioconda. Intanto si fa avanti anche il pittore Luciano Buso, che rivendica la paternità della scoperta dei simboli nel quadro di Leonardo, con tanto di atto notarile, sottolineando di essere 'impegnato da anni' sull'argomento. E annuncia la pubblicazione di un libro di cui anticipa titolo e copertina ("Firme e date celate nei dipinti da Leonardo da Vinci ai tempi nostri"). Sgarbi non ci crede proprio: "Per me si tratta di assolute infondatezze - ripete - anzi, sono forme di vampirismo: queste persone si attaccano ad un autore importante solo per far parlare di sé ". (ANSA)
Già protagonista nei mesi scorsi del discusso ritrovamento delle ossa di Caravaggio, Vinceti non demorde. Spiega che dopo la prima, casuale, scoperta, il Comitato ha commissionato un'ulteriore indagine ad un laboratorio specializzato, indagine dalla quale sono emerse all'interno del quadro, "in modo inequivocabile, simboli riconoscibili e che non possono minimamente essere attribuiti ad errori del pittore". Ingrandimenti alla mano, lo scopritore delle ossa di Caravaggio che adesso punta a svelare la misteriosa identità della Gioconda (da lì erano partite le ricerche che poi hanno portato alla scoperta dei simboli all'interno della celeberrima opera di Leonardo) ribadisce quindi la scoperta annunciata qualche giorno fa: la presenza di "una sigla che appare un 72 sotto la prima arcata destra del ponte che fa da sfondo al ritratto". Nonché di altre sigle o piccole lettere all'interno degli occhi della modella: "due lettere che sembrano essere una L e una V, forse proprio le iniziali di Leonardo" nell'occhio destro (sinistro per chi guarda il quadro). E due lettere unite, forse 'CE' o forse una 'B' all'interno dell'occhio sinistro della modella" (il destro per chi guarda la tela).
Ora, "stiamo studiando simboli e numeri che venivano usati all'epoca anche in chiave ermetica ed esoterica - aggiunge Vinceti- Sappiamo che Leonardo esercitava questo tipo di pratica e l'ipotesi che queste sigle avessero per lui un significato particolare ci appare del tutto verosimile". Dubbi e critiche non lo scuotono: "A parlare sono le immagini, peraltro scrupolosamente riprese da foto pubblicate dal museo del Louvre - sostiene- Ora tutti potranno ricredersi". La ricerca prosegue. A giorni, ribadisce il presidente del Comitato, la scoperta verrà illustrata in una conferenza stampa con nuove rivelazioni anche sull'identità della Gioconda. Intanto si fa avanti anche il pittore Luciano Buso, che rivendica la paternità della scoperta dei simboli nel quadro di Leonardo, con tanto di atto notarile, sottolineando di essere 'impegnato da anni' sull'argomento. E annuncia la pubblicazione di un libro di cui anticipa titolo e copertina ("Firme e date celate nei dipinti da Leonardo da Vinci ai tempi nostri"). Sgarbi non ci crede proprio: "Per me si tratta di assolute infondatezze - ripete - anzi, sono forme di vampirismo: queste persone si attaccano ad un autore importante solo per far parlare di sé ". (ANSA)