I distubi alimentari patologici colpiscono il 10% delle adolescenti tra i 12 e i 25 anni di età
Milano - Una giovane paziente su quattro con gravi disturbi del comportamento alimentare, come anoressia o bulimia, arriva a cure efficaci in condizione di gravissimo rischio di vita a oltre tre anni dall'inizio della malattia. La denunciaa Milano in occasione delle '20/e Giornate di Nutrizione Clinica 2010' promosse dall'Ospedale milanese di Niguarda. Maria Gabriella Gentile, direttore del Centro milanese, uno dei più importanti d'Italia (con il 20-25% dei casi gravi provenienti da fuori regione) commentando i dati relativi a più di 500 pazienti ricoverati, lancia un appello ai medici di base e alle famiglie, affinché portino maggiore attenzione ai disturbi del comportamento alimentare degli adolescenti.
Anoressia e bulimia, precisa la professoressa, colpiscono oggi il 10% delle adolescenti tra i 12 e i 25 anni. Tra i 15 e i 16 anni è soprattutto anoressia (se accade prima, verso i 12 anni, ci sono conseguenze anche nella crescita), un po' più tardi, verso i 20-22 anni la bulimia. "Per trattare disturbi dell' alimentazione - afferma - è necessario utilizzare terapie mediche e psicologiche integrate. E la guarigione è tanto più rapida quanto diagnosi e cure sono precoci.
Il problema grosso é che troppo spesso arrivano da noi quando la malattia è già in atto da tempo, una su quattro dopo oltre 3 anni dall'inizio della malattia. E questo deve cambiare, perché è come se uno aspettasse di curare la polmonite quando già non respira più".
Il problema è che "non c'é abbastanza consapevolezza della gravità della malattia, che secondo i dati di letteratura, porta a morte nel 5% dei casi. Le giovani colpite da anoressia o da bulimia, non cercano la cura. Anzi, spesso la negano e la fuggono. Dovrebbero essere i genitori a preoccuparsi dell'anomalo comportamento alimentare delle figlie - conclude Gentile - ma troppo spesso nemmeno i medici di famiglia se ne accorgono".
Milano - Una giovane paziente su quattro con gravi disturbi del comportamento alimentare, come anoressia o bulimia, arriva a cure efficaci in condizione di gravissimo rischio di vita a oltre tre anni dall'inizio della malattia. La denunciaa Milano in occasione delle '20/e Giornate di Nutrizione Clinica 2010' promosse dall'Ospedale milanese di Niguarda. Maria Gabriella Gentile, direttore del Centro milanese, uno dei più importanti d'Italia (con il 20-25% dei casi gravi provenienti da fuori regione) commentando i dati relativi a più di 500 pazienti ricoverati, lancia un appello ai medici di base e alle famiglie, affinché portino maggiore attenzione ai disturbi del comportamento alimentare degli adolescenti.
Anoressia e bulimia, precisa la professoressa, colpiscono oggi il 10% delle adolescenti tra i 12 e i 25 anni. Tra i 15 e i 16 anni è soprattutto anoressia (se accade prima, verso i 12 anni, ci sono conseguenze anche nella crescita), un po' più tardi, verso i 20-22 anni la bulimia. "Per trattare disturbi dell' alimentazione - afferma - è necessario utilizzare terapie mediche e psicologiche integrate. E la guarigione è tanto più rapida quanto diagnosi e cure sono precoci.
Il problema grosso é che troppo spesso arrivano da noi quando la malattia è già in atto da tempo, una su quattro dopo oltre 3 anni dall'inizio della malattia. E questo deve cambiare, perché è come se uno aspettasse di curare la polmonite quando già non respira più".
Il problema è che "non c'é abbastanza consapevolezza della gravità della malattia, che secondo i dati di letteratura, porta a morte nel 5% dei casi. Le giovani colpite da anoressia o da bulimia, non cercano la cura. Anzi, spesso la negano e la fuggono. Dovrebbero essere i genitori a preoccuparsi dell'anomalo comportamento alimentare delle figlie - conclude Gentile - ma troppo spesso nemmeno i medici di famiglia se ne accorgono".