Il plenum del Csm ha nominato il suo nuovo vicepresidente: e' Michele Vietti dell'Udc e ha ottenuto 24 voti su 26. Due le schede bianche. Intervenendo nel suo primo discorso di fronte alla nuova assemblea di Palazzo dei Marescialli, Vietti ha sottolineato "l'esigenza del Csm, scosso dai recenti scandali, di riguadagnare prestigio e consenso, stile, rigore e serieta'". Vietti ha detto che occorre ''tutelare il bene prezioso della terzieta' e imparzialita' del magistrato, nello sforzo di confrontarsi, con la convinzione delle proprie idee ma anche con l'umilta' di cambiarle''. Il nuovo vicepresidente, ricordando le parole di Napolitano, sabato scorso all'insediamento al Quirinale, ha fatto notare che il nuovo Csm non dovra' essere chiuso su se' stesso, e ha evidenziato le questioni che saranno sul tavolo della prossima conciliatura: dalle pratiche a tutela alla questione dell'azione disciplinare, che, ha sottolineato ''dovra' essere pronta e rigorosa. Torneremo su questa questione e anche sull'assetto del Csm, e lo faremo liberandoci da ogni polemica e avendo di mira solo l'efficienza del sistema giustizia''. Ringraziando chi lo ha votato e chi ha ritenuto di non farlo, Vietti ha voluto evidenziare, tra i nuovi componenti, la figura di Annibale Marini, che ha presieduto nella sua carriera anche la Consulta: la sua esperienza, ha fatto notare, sara' preziosa per il lavoro del Csm. Rivolgendosi poi ai togati, li ha ringraziati per essere ''rappresentanti dell'insostituibile funzione giurisdizionale, presidio di legalita'''; mentre i laici, ha fatto notare, ''non sono espressione di gruppi politici ma rappresentanti democratici del Parlamento, sede della sovranita' popolare. Questo Consiglio e' unitario -ha aggiunto- consapevole della forte responsabilita' dei compiti che ha chiamato a svolgere''.